sabato 16 novembre 2013

I Programmi dei Candidati alla Segreteria

In vista delle Primarie per la Segreteria del PD dell'8 Dicembre, abbiamo organizzato un incontro pubblico in cui verranno illustrati i programmi e le posizioni dei quattro candidati alla segreteria del Partito.
Avremo con noi i rappresentanti di Gianni Cuperlo, Matteo Renzi e Giuseppe Civati.

L'inizio dell'incontro è alle ore 20.45 presso la sala del Centro Polifunzionale "Loris Doriano Romano".

Ricordiamo che il congresso, avrà il suo culmine nell'elezione del nuovo segretario con le Primarie dell'8 Dicembre, è uno dei momenti più importanti della vita del partito e che le primarie rappresentano il più alto livello di democrazia mai raggiunto da un partito in Italia.

Vi aspettiamo :)

lunedì 12 novembre 2012

Relazione di Vincenzo D'Arienzo alla Conferenza programmatica del 27 Ottobre 2012

Pubblichiamo la Relazione del Segretario Provinciale Vincenzo D'Arienzo, Segretario Provinciale del PD alla Conferenza Programmatica del 27 Ottobre 2012.

Da questa situazione non si esce ricomponendo i pezzi, ma con contenuti nuovi.

Scelgo questa frase perché meglio rappresenta il nostro obiettivo di fondo. Attraverso un ampio confronto interno che ha coinvolto tanti democratici abbiamo determinato un percorso che ci consente di metterci a disposizione e al servizio di Verona.
Perché?
Ci sono note le sfide e le straordinarie opportunità che il nostro territorio ha di fronte e vogliamo coglierle con il sistema degli Enti locali veronesi. Vogliamo stimolare il dibattito su temi che hanno una valenza strategica. D’altronde, il fallimento delle loro politiche è evidente: aeroporto, relazioni con altre realtà, opere ferme, la Fiera che ha bisogno, le autostrade…non tutto questo è per mancanza di fondi. Molto è per mancanza di idee e progetti.

Il centrodestra veronese esercita il potere per il consenso, predilige l’ uomo solo al comando, è dilaniato da tante divisioni al proprio interno, nomina persone inidonee a capo di importanti aziende pubbliche. E la loro scomposizione in atto porterà altri guai. 

Cos’altro serve per cambiare e per evitare di affossare Verona?
Questa domanda ha motivato l’esame critico delle nostre possibilità, ma ha anche attivato le energie migliori e, soprattutto, la disponibilità per Verona. Con questo spirito nasce la Carta d’Intenti – e siamo gli unici a fare una cosa del genere – con la quale diciamo: abbiamo perso, ma ci siamo subito rialzati guardando avanti.

Ci siamo incontrati su quale Partito Democratico, quali orizzonti, quali proposte e quale profilo vogliamo. Solo in questo modo ci mettiamo in gioco e diciamo a tutti chi siamo affinché gli altri ci conoscano e possano fidarsi. Con la Carta d’Intenti lo diciamo con chiarezza perché è questo il momento per decidere cosa serve e cosa vogliamo fare. 

Verona, nella sua dimensione metropolitana, ha bisogno urgente di politiche di sviluppo urbane, infrastrutturali, sociali ed ambientali, deve sostenere il protagonismo degli interessi diffusi, anche economici e finanziari, in una dimensione comunitaria e con trasparenza, deve sostenere le famiglie, accompagnare e favorire i giovani, creare condizioni di pari opportunità, deve essere accanto alle imprese e a fianco dei
lavoratori, tutti i lavoratori.

Per questo presentiamo le nostre idee su sanità, lavoro, economia e sviluppo, servizi pubblici locali, sociale, cultura e turismo e sulla città metropolitana. Abbiamo le idee chiare, siamo consapevoli del nostro ruolo e proponiamo una traccia di discussione aperta su Verona e provincia attorno ad alcune idee fondamentali. Il nostro obiettivo è un patto tra democratici, progressisti e moderati, tra partiti, movimenti e associazioni, con gli amministratori, con ogni persona, con cui la politica deve allearsi e che ha bisogno di un’iniezione di fiducia, che voglia contribuire al progetto per la Verona del 2020.

Questo perché siamo consapevoli che l’ opposizione alla cultura e alle amministrazioni del centrodestra si gioca più sul piano di proposte alternative e praticabili che sull’ antagonismo fine a se stesso. Verona ha bisogno di un governo che comprenda queste cose e poiché quello che abbiamo non è sufficiente, poco o tanto che sia vogliamo investirlo, rischiando come accade per tutti gli investimenti, ma ponendoci al servizio con la volontà di far parte di un progetto nuovo con tanti altri che vogliono condividere le linee di questo percorso, assumiamo l’impegno esplicito e vincolante di garantire pari opportunità, secondo principi di merito, di favorire le plurali esperienze che vogliono mettersi in gioco e di promuovere con quanti lo condividono un “patto” di governo.

Da questa situazione non si esce ricomponendo i pezzi, ma con contenuti nuovi.
Noi, oggi, ne offriamo alcuni.

martedì 9 ottobre 2012

Le Primarie del Partito Democratico

Tanto per tenervi aggiornarti come, all'interno di un partito, si possa esercitare la democrazia, riceviamo e pubblichiamo la lettera pervenutaci dal Segretario Provinciale del PD Verona. Abbiamo sentito nelle cronache degli ultimi giorni che c'è stata un po' di "burrasca" su come dovevano esser fatte le primarie, ma ora tutto sembra aver trovato un accomodamento.
Il sistema non sarà certo uno dei più perfetti, ma è certo che nel Partito Democratico, c'è sempre una possibilità di scelta.


AGLI ISCRITTI

Cari tutti,
l’Assemblea Nazionale del Partito Democratico riunitasi il 6 ottobre ha stabilito la possibilità di iscritti al PD di candidarsi alle primarie, oltre al Segretario nazionale.
Le candidature devono essere sottoscritte da almeno il 10% dei componenti dell’Assemblea o da almeno 3% del numero degli iscritti regolarmente registrati nell’anagrafe del 2011. Possono sottoscrivere la candidatura tutti gli iscritti nel 2011 che abbiano rinnovato l’iscrizione al momento della sottoscrizione della candidatura e tutti i nuovi iscritti per l’anno 2012, di cui non più di 3000 in ogni Regione.
I moduli per la sottoscrizione sono disponibili sul sito www.partitodemocratico.it.
Qualora nessun candidato raggiunga al primo turno il 50% più uno dei voti, è previsto un turno di ballottaggio tra i primi due candidati, da svolgersi a una settimana di distanza dal primo turno.
La partecipazione alle primarie è aperta a tutte le elettrici e gli elettori che dichiarano di riconoscersi nel Manifesto politico dell’Alleanza e si impegnano a sostenere l’Alleanza alle elezioni politiche del 2013, sottoscrivendo un appello pubblico per il successo dell’Alleanza stessa ed iscrivendosi all’Albo delle sue elettrici ed elettori. L’iscrizione all’Albo potrà avvenire dal 21° giorno precedente la data delle primarie fino al giorno del voto.
L’Albo sarà consultabile e la campagna per le primarie deve ispirarsi a criteri di sobrietà e trasparenza e di rispetto reciproco tra i candidati.

Buone primarie a tutti
Vincenzo D’Arienzo
Segretario provinciale PD Verona

venerdì 5 ottobre 2012

La Bufala dei 18 Comuni Veronesi aggregati a Rovigo

Mentre la Regione decide di non decidere, qualche giorno fa si era sparsa la voce che alcuni comuni del Basso Veronese venissero aggregati alla Provincia di Rovigo così che questa raggiungesse la massa critica per non venir tagliata.

Anche a Villa Bartolomea si è fatto un Consiglio Comunale d'urgenza nel quale maggioranza e opposizione hanno manifestato la loro contrarietà all'iniziativa.

A quanto sembra, si è cercato solo di far confusione per cercar di nascondere l'incapacità di prendere una decisione chiara da parte della Giunta regionale che, incapace di assumersi le sue responsabilità, finirà per lasciare che siano i tecnici di Roma a prendere le decisioni (...e meno male che questi sono i campioni del federalismo).

Per chiarirvi meglio la questione, eccovi la lettera inviataci da Franco Bonfante, Vicepresidente Consiglio Regionale del Veneto e noto esponente del Partito Democratico.


LA BUFALA DEI 18 COMUNI VERONESI AGGREGATI ALLA PROVINCIA DI ROVIGO
Uno dei tanti discorsi sentiti in questi giorni riguarda il presunto assorbimento di 18 comuni veronesi e 35 padovani alla Provincia di Rovigo.
I 18 Consigli comunali veronesi convocati in fretta e furia su input del Presidente della Provincia Miozzi si traducono in un’inutile perdita di tempo.
La verità è che fra le 4 ipotesi pervenute sul tavolo della Conferenza Regione – Autonomie Locali non vi è traccia dell’allargamento di Rovigo...
Tuttavia, poiché i Consigli comunali sono già stati convocati, potrebbe essere un’occasione per esprimere perplessità e contrarietà alla proposta uscita dalla Conferenza che lascia tutto come prima (6 province più la città metropolitana di Venezia: ipotesi 3) violando i principi della legge nazionale, che pur tra carenze e contradditorietà riduce il numero delle Province e le conseguenti spese: un piccolo passo verso la necessaria riforma dello Stato e delle Autonomie locali.
La Giunta regionale sbaglia ad attestarsi su una posizione di retroguardia che lascia tutto inalterato, ben sapendo che il governo non potrà accettarla.
Il Consiglio regionale entro il 23 ottobre deve riunirsi proprio per presentare al governo la proposta di riordino delle province venete.
Ci aspettavamo che il Presidente della Provincia di Verona intervenisse con una proposta concreta e non corresse dietro alle richieste di qualche comune rodigino che, sin da subito, si sapeva essere irrealizzabile, anzi irricevibile.
Nel frattempo i Consigli comunali votino pure a favore delle mozioni che prevedono il rifiuto all’aggregazione dei comuni veronesi con la Provincia di Rovigo: così poi si potrà tornare a discutere di cose serie.


Se vuoi ancora approfondire, leggi qui