lunedì 12 novembre 2012

Relazione di Vincenzo D'Arienzo alla Conferenza programmatica del 27 Ottobre 2012

Pubblichiamo la Relazione del Segretario Provinciale Vincenzo D'Arienzo, Segretario Provinciale del PD alla Conferenza Programmatica del 27 Ottobre 2012.

Da questa situazione non si esce ricomponendo i pezzi, ma con contenuti nuovi.

Scelgo questa frase perché meglio rappresenta il nostro obiettivo di fondo. Attraverso un ampio confronto interno che ha coinvolto tanti democratici abbiamo determinato un percorso che ci consente di metterci a disposizione e al servizio di Verona.
Perché?
Ci sono note le sfide e le straordinarie opportunità che il nostro territorio ha di fronte e vogliamo coglierle con il sistema degli Enti locali veronesi. Vogliamo stimolare il dibattito su temi che hanno una valenza strategica. D’altronde, il fallimento delle loro politiche è evidente: aeroporto, relazioni con altre realtà, opere ferme, la Fiera che ha bisogno, le autostrade…non tutto questo è per mancanza di fondi. Molto è per mancanza di idee e progetti.

Il centrodestra veronese esercita il potere per il consenso, predilige l’ uomo solo al comando, è dilaniato da tante divisioni al proprio interno, nomina persone inidonee a capo di importanti aziende pubbliche. E la loro scomposizione in atto porterà altri guai. 

Cos’altro serve per cambiare e per evitare di affossare Verona?
Questa domanda ha motivato l’esame critico delle nostre possibilità, ma ha anche attivato le energie migliori e, soprattutto, la disponibilità per Verona. Con questo spirito nasce la Carta d’Intenti – e siamo gli unici a fare una cosa del genere – con la quale diciamo: abbiamo perso, ma ci siamo subito rialzati guardando avanti.

Ci siamo incontrati su quale Partito Democratico, quali orizzonti, quali proposte e quale profilo vogliamo. Solo in questo modo ci mettiamo in gioco e diciamo a tutti chi siamo affinché gli altri ci conoscano e possano fidarsi. Con la Carta d’Intenti lo diciamo con chiarezza perché è questo il momento per decidere cosa serve e cosa vogliamo fare. 

Verona, nella sua dimensione metropolitana, ha bisogno urgente di politiche di sviluppo urbane, infrastrutturali, sociali ed ambientali, deve sostenere il protagonismo degli interessi diffusi, anche economici e finanziari, in una dimensione comunitaria e con trasparenza, deve sostenere le famiglie, accompagnare e favorire i giovani, creare condizioni di pari opportunità, deve essere accanto alle imprese e a fianco dei
lavoratori, tutti i lavoratori.

Per questo presentiamo le nostre idee su sanità, lavoro, economia e sviluppo, servizi pubblici locali, sociale, cultura e turismo e sulla città metropolitana. Abbiamo le idee chiare, siamo consapevoli del nostro ruolo e proponiamo una traccia di discussione aperta su Verona e provincia attorno ad alcune idee fondamentali. Il nostro obiettivo è un patto tra democratici, progressisti e moderati, tra partiti, movimenti e associazioni, con gli amministratori, con ogni persona, con cui la politica deve allearsi e che ha bisogno di un’iniezione di fiducia, che voglia contribuire al progetto per la Verona del 2020.

Questo perché siamo consapevoli che l’ opposizione alla cultura e alle amministrazioni del centrodestra si gioca più sul piano di proposte alternative e praticabili che sull’ antagonismo fine a se stesso. Verona ha bisogno di un governo che comprenda queste cose e poiché quello che abbiamo non è sufficiente, poco o tanto che sia vogliamo investirlo, rischiando come accade per tutti gli investimenti, ma ponendoci al servizio con la volontà di far parte di un progetto nuovo con tanti altri che vogliono condividere le linee di questo percorso, assumiamo l’impegno esplicito e vincolante di garantire pari opportunità, secondo principi di merito, di favorire le plurali esperienze che vogliono mettersi in gioco e di promuovere con quanti lo condividono un “patto” di governo.

Da questa situazione non si esce ricomponendo i pezzi, ma con contenuti nuovi.
Noi, oggi, ne offriamo alcuni.

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